Piante allergeniche: Quali specie non dovrebbero essere presenti nelle aree urbane.

Come avvengono le reazioni allergiche?

Come avvengono le reazioni allergiche?

Gli anticorpi di cui parlavo in precedenza, le IgE, prodotte in eccesso dal sistema immunitario del soggetto allergopatico, vanno a fissarsi a talune cellule infiammatorie, in particolare a quelle definite “mastociti”, che sono vere e proprie cellule “bomba”, in grado cioè di “esplodere” se si innesca la reazione allergica. Per fare un esempio limitato a quanto può avvenire nell’apparato respiratorio, che è sicuramente l’organo maggiormente coinvolto nelle reazioni allergiche con espressioni cliniche caratterizzate da rinopatia (prurito nasale con numerosi starnuti e con rinorrea) e da asma o suoi equivalenti (tosse intensa e continuativa, molto fastidiosa), i mastociti sono presenti sulle mucose delle vie aeree con le IgE fissate su particolari recettori della membrana cellulare. Non appena l’allergene sensibilizzante, sia esso di tipo stagionale (ad esempio quelli liberati dai pollini di Graminacee, Parietaria, Betulla o Olivo) che di tipo perenne (acari come i Dermatophagoides, forfora di gatto o cane ecc.) penetra con l’aria inalata nelle vie aeree, va ad interagire con questi anticorpi. Ne risulta una reazione antigene-anticorpi-IgE che va ad innescare appunto quelle reazioni esplosive di cui parlavo in precedenza. I mastociti liberano vari tipi di mediatori chimici ad attività proinfiammatoria.

Tra questi ci sono quelli preformati, come l’istamina, che sono conservati all’interno dei granuli citoplasmatici di queste cellule. Altri mediatori come i cisteinileucotrieni, le prostaglandine ed i trombossani vengono sintetizzati ex novo. Tutte queste sostanze agiscono da una parte determinando direttamente infiammazione delle vie aeree e dall’altra hanno anche azione di richiamo di altre cellule infiammatorie come eosinofili, macrofagi, linfociti ecc .

Queste ultime cellule accorrono nel sito della reazione allergica amplificando gli effetti infiammatori, che si esprimono quindi clinicamente con starnuti, tosse, asma.La primavera (al sud inizia però già a fine febbraio-inizi di marzo) costituisce un appuntamento molto fastidioso per gli allergici.

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