Notiziario Allergologico 2016; vol. 35: n. 1: 30-34. La carriera di Gennaro D’Amato a cura di Fabrizio Ottoboni
Nella tua “lunga” carriera in allergologia ed in pneumologia però non c’è solo la thunderstorm asthma come osservazione clinica ma ce ne sono anche altre.
Puoi accennarle brevemente?
Molto brevemente posso ricordare l’osservazione, pubblicata su JACI nel 1997 che il Fel d1, l’allergene maggiore del gatto, lo si trova anche là dove un gatto non è mai entrato come cinema, teatri e treni, perchè è veicolato dagli abiti di chi ha il gatto in casa. Nel 1998 fui il primo in Italia a trattare a Napoli (in concomitanza con il gruppo del Prof. Canonica a Genova) con anti IgE (omalizumab) una giovane paziente affetta da asma grave con sensibilizzazione ad antigeni perenni con ottimi risultati clinici. Ricordo poi l’episodio, che stava assumendo toni drammatici, della soia a Napoli, che coinvolse numerose persone ed in un week end oltre cento persone furono ricoverate con crisi gravi. Dalla collina dove è situato il Cardarelli si vedeva una nube nera sul porto di Napoli ed era stato appena pubblicato il lavoro di Joseph Antò e coll di Barcellona sui tanti ricoveri ed anche decessi per gli scarichi di soia nel porto. Analogo evento era successo a Napoli e la nube era determinata dal fatto che la nave non veniva scaricata sotto vuoto ma con le benne. Convocato dal Prefetto nell’unità di crisi riuscimmo a far bloccare lo scarico e non ci furono altri ricoveri. Mi piacerebbe anche citare la descrizione su Lancet nel 2010 del primo ed unico caso finora descritto di asma da Facebook, un ragazzo diciottenne, un mio paziente asmatico, lasciato dalla fidanzata ed eliminato dai suoi contatti sui social network. Ciò fece peggiorare di molto la sintomatologia. Lancet pubblicò in tempi rapidi l’osservazione senza chiedere di modificare nulla nello scritto.
Quali saranno i tuoi principali impegni nel 2016?
L’agenda è fitta. A marzo all’Università di Birmingham invitato dalla UK Academy of Environmental Science. In aprile sono stato a Curitiba in Paranà (Brasile) come delegato WAO e per lezioni su invito della locale Università. A maggio sono stato a Singapore su invito di Jean Bousquet come docente in un corso universitario internazionale “Allergy and air pollution training meeting” su rinite ed asma e successivamente a luglio sono ‘invited speaker’ a San Pietroburgo su asma e COPD. In settembre sarò invited speaker per la ventunesima volta all’ERS (European Respiratory Medicine) di Londra. Ad ottobre sarò in Messico come invited speaker del National Institute of Health , Environmental Medicine and Toxycology USA. Per finire l’anno internazionale ci sarà il Congresso Mondiale della World Allergy Organization a Gerusalemme.
- Indice
- 1. Introduzione
- 2. Come hai pensato alla possibilità che i temporali potessero essere un fattore di aggravamento dell’allergia stagionale da pollini e quando hai cominciato ad occuparti di <thunderstorm asthma>?
- 3. Ma gli eventi epidemici non sono per fortuna frequenti. Quale è l’interesse clinico per eventi del genere?
- 4. Nella tua “lunga” carriera in allergologia ed in pneumologia però non c’è solo la thunderstorm asthma come osservazione clinica ma ce ne sono anche altre.
- 5. Ultimamente hai scritto molte cose non di medicina. Vuoi parlarne?
- 6. Quale messaggio vuoi inviare ai Lettori del Notiziario Allergologico?