Notiziario Allergologico 2016; vol. 35: n. 1: 30-34. La carriera di Gennaro D’Amato a cura di Fabrizio Ottoboni
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Non è difficile consigliare ai giovani colleghi di non smettere mai di amare la propria professione, che è tra le più belle in assoluto. Nel contesto della medicina l’allergologia è una fonte inesauribile di scoperte per chi non si limita ad osservare superficialmente i pazienti, ma va in profondità, cercando di capire perché e come succedono taluni eventi e come curarli al meglio, ampliando le proprie conoscenze immunoallergologiche alla botanica, all’aerobiologia, alla farmacologia clinica, alla pneumologia, alla dermatologia ecc.. Consiglio quindi di praticare la professione di allergologo con passione e con molta curiosità, cercando di far tesoro delle esperienze dei pazienti, anche quelli più “pignoli”, in modo da poter essere utili anche ad altri e di amare ed attuare la divulgazione scientifica per essere utili a pazienti e ad altri medici, anche a quelli che operano da soli in un piccolo ambulatorio e che potrebbero demotivarsi per un lavoro routinario. Da ultimo vorrei ringraziare te e la redazione del Notiziario per il vostro impegno nel fornirci uno strumento davvero bello di aggiornamento e di stimolo ad operare al meglio.
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- Indice
- 1. Introduzione
- 2. Come hai pensato alla possibilità che i temporali potessero essere un fattore di aggravamento dell’allergia stagionale da pollini e quando hai cominciato ad occuparti di <thunderstorm asthma>?
- 3. Ma gli eventi epidemici non sono per fortuna frequenti. Quale è l’interesse clinico per eventi del genere?
- 4. Nella tua “lunga” carriera in allergologia ed in pneumologia però non c’è solo la thunderstorm asthma come osservazione clinica ma ce ne sono anche altre.
- 5. Ultimamente hai scritto molte cose non di medicina. Vuoi parlarne?
- 6. Quale messaggio vuoi inviare ai Lettori del Notiziario Allergologico?