Sempre più spesso capita di parlare del tema dell’avvelenamento da mercurio: si tratta infatti di uno dei metalli pesanti più pericolosi per il nostro organismo, largamente diffuso nell’ambiente, e si può trovare anche nel cibo che portiamo in tavola perchè viene impiegato massicciamente nelle produzioni chimico-industriali e in diversi prodotti elettrici.
Se vi state chiedendo come possa l’organismo umano assumere il mercurio, la risposta non vi tranquillizzerà affatto
. Il mercurio, infatti, si assume per ingestione, inalazione, o anche per contatto visto che è in grado di penetrare i tessuti cutanei. Stessa cosa per i sali di mercurio, che generalmente si accumulano attraverso la catena alimentare.
I sintomi dell’avvelenamento da mercurio
Il mercurio ha la caratteristica di depositarsi nel cervello e dar luogo a fenomeni piuttosto gravi qualora la quantità sia elevata: perdita di coordinazione motoria, formicolii, disturbi all’apparato digerente, tremori, disturbi dell’umore tra cui depressione, ansia, stanchezza cronica, apatia, insonnia, psicosi, irritabilità, sbalzi d’umore, delirio, disfunzioni immunitarie, polmonite, collasso cardiocircolatorio.
La fonte principale di assunzione di mercurio è rappresentata dal cibo. In particolar modo dal pesce.
In special modo nei predatori di grosse dimensioni al vertice della catena alimentare come: tonni, pesce spada, squali
.Gli scarichi industriali contenenti i l minerale si riversano nei fiumi e qui viene assorbito dai batteri che lo depositano nelle alghe del mare.
I pesci piccoli cibandosi di alghe lo accumulano nei loro tessuti.
Da questi sale fino al vertice della catena alimentare accumulandosi in maniera massiccia nelle carni dei pesci di elevate dimensioni
E la presenza di forti percentuali dell’elemento rilevate nei nostri mari spaventa i consumatori di pesce e in maniera particolare quelli di sushi
E’ consigliabile scegliere pesci di piccole dimensioni, perché maggiore è la grandezza e l’età del pesce, più probabilità esistono che il mercurio, nemico terribile del sistema nervoso centrale, sia concentrato nelle sue carni.
Quale pesce acquistare senza incorrere in rischi per la nostra salute?
L’Ue stabilisce che nei pesci venduti in Europa il quantitativo massimo di mercurio debba essere pari a 0,5 milligrammi per ogni kg di prodotto edibile, eccezion fatta per pesce spada, tonno, anguilla, branzino, scorfano, palamita e luccio, per i quali è tollerato 1 milligrammo al chilo. Ecco la nostra classifica dei pesci più sicuri con i dati sulle relative concentrazioni medie di mercurio. Si va da quelli meno inquinati a quelli potenzialmente più contaminati:
1. GAMBERI, TELLINE E PESCE PERSICO: Si aggiudicano il primo posto perché, oltre ad essere ricchi di proteine, sali minerali e poveri di grassi, non contengono mercurio
2. SPIGOLA E BRANZINO: Sono tra i pesci meno inquinati con 0,01 mg di mercurio ogni kg
3. SALMONE: Anche qui il mercurio è pochissimo, solo 0,014 mg/kg
4. OSTRICHE: Questi molluschi tanto amati dai gourmet hanno 0,013 mg/kg di mercurio
5. SARDINE: Ricche di fosforo e vitamine, hanno solo 0,016 mg/kg di mercurio
6. TROTE E CALAMARI: Rientrano tra i pesci con più basso contenuto di mercurio con 0,07 mg/kg
7. MERLUZZO: Ha carni bianche, magre e facilmente digeribili e solo 0,031 mg/kg di mercurio
8. TRIGLIA: Questo pesce di piccole dimensioni ha una bassa percentuale di mercurio: 0,046/kg
9. ARAGOSTA: Si classifica in ottava posizione con 0,09 mg/kg di mercurio
10.ANGUILLA: Essendo un pesce predatore, contiene una percentuale di mercurio abbastanza alta, 0,19 mg/kg
11.TONNO: Nonostante l’alta percentuale di Omega 3, presenta ben 0,38 mg/kg di mercurio
12.CERNIA: Pesce di grosse dimensioni (spesso supera i 100 kg di peso) è uno dei più contaminati con 0,46 mg/kg
13.PESCE SPADA: Mangiatori di sushi, occhio. Il pesce spada è il più inquinato con ben 0,97 mg/kg
Naturalmente questi sono dati orientativi, suscettibili di variazioni che dipendono soprattutto dalla zona di pesca. Ad esempio, paradossalmente il tonno in scatola è relativamente più sicuro di quello fresco perché pescato generalmente negli Oceani, dove il tasso di inquinamento è minore rispetto al Mediterraneo. Altri fattori discriminanti dipendono da dimensioni, peso ed età del pesce.