A proposito dell’aria che respiriamo e delle variazioni climatiche.

L’aria che respiriamo è fondamentale per la nostra salute. Nei centri urbani la popolazione è esposta a miscele di agenti inquinanti atmosferici potenzialmente dannosi per la salute.
L’apparato respiratorio può divenire l’organo bersaglio di una quantità innumerevole di sostanze tossiche e può fungere da via di ingresso per tutti quegli agenti che, venendo a contatto col sangue, si diffondono poi nel resto del corpo.
Diversi studi epidemiologici e sperimentali hanno confermato che all’inquinamento atmosferico delle città si possono attribuire quote significative della morbosità e mortalità per neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie e per malattie allergiche respiratorie. Le proiezioni future sulla variabilità climatica suggeriscono un aumento di tali effetti nei prossimi decenni.
In base all’ambiente in cui sono rilasciati, gli inquinanti dell’aria sono definiti indoor, se immessi in ambienti interni, o outdoor, se immessi in ambienti esterni. Si comprende facilmente che l’esposizione all’inquinamento atmosferico è determinata sia dalle concentrazioni degli inquinanti presenti nell’aria,sia dalla quantità di tempo che le persone trascorrono negli ambienti inquinati. Gran parte dell’esposizione umana all’inquinamento atmosferico avviene negli ambienti confinati (indoor),dove le persone trascorrono la maggior parte del tempo.Per «esposizione totale» si intende l’effettiva esposizione delle persone agli inquinanti presenti sia nell’aria outdoor sia nell’aria indoor.
Gli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute possono essere cronici (a lungo termine) o acuti (a breve termine). Gli effetti cronici si manifestano dopo un’esposizione prolungata a livelli di concentrazione anche lievi. Gli effetti acuti sono dovuti all’esposizione di breve durata (ore, giorni) a elevate concentrazioni di inquinanti. Generalmente negli ambienti confinati gli effetti sono soprattutto cronici, eccetto per alcuni casi (es. intossicazione acuta da monossido di carbonio (CO), tipica dell’ambiente domestico da malfunzionamento di sistemi di riscaldamento a gas).
Una parte considerevole della popolazione europea che vive in città non respira aria sana, in base agli standard attuali, fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con gravi conseguenze sulla salute.
L’Unione europea ha proclamato il 2013 “Anno dell’aria”, iniziativa pensata per sensibilizzare governi e cittadini sul problema sempre più critico dell’inquinamento atmosferico, e in questo ambito dovrebbe essere presentata una proposta di revisione delle politiche e del quadro normativo UE in materia di prevenzione. Inoltre l’Unione europea ha avviato una consultazione pubblica per chiedere agli esperti e ai cittadini comuni suggerimenti su come migliorare la qualità dell’aria nei nelle loro città.
Inquinamento dell’aria atmosferica
Quando parliamo di inquinamento atmosferico la porzione di atmosfera coinvolta è la troposfera, che corrisponde allo strato più basso dell’atmosfera terrestre, che si estende dal livello del mare fino a un’altezza di circa 10-15 km. La troposfera quindi è il luogo della vita: lo strato in cui l’aria è tangibile e respirabile dall’uomo. Gli inquinanti in essa immessi vi permangono per un periodo di tempo variabile, in funzione della loro reattività e delle condizioni meteo-climatiche.
Infatti la presenza e la permanenza degli inquinanti nell’aria sono condizionati anche dalla temperatura, dalle precipitazioni e dalle radiazioni solari. Alcuni inquinanti prodotti dalle attività umane (di origine “antropica”) possono risalire negli strati più alti dell’atmosfera, che corrispondono alla cosiddetta stratosfera (dai 10-15 km ai 50 km di altitudine) e sono responsabili dell’effetto serra, della riduzione dello strato di ozono (O3)stratosferico edelle relative conseguenze sul clima.

Prof Gennaro D’Amato MD
Coordinatore Commissione GARD “Ambiente e Salute Respiratoria” Ministero della salute Italia
Chairman Committee World Allergy Organization on “Air pollution, Climate Change and Respiratory Diseases

shares