Oltre che di raffreddore e tosse allergica presento anche manifestazioni di orticaria e mi è stato detto che dipendono dall’alimentazione.
’Allergia alimentare, che spesso non è di facile differenziazione da forme di intolleranza alimentare, si può esprimere con sintomatologia differente che va dall’angioedema del cavo orale coinvolgente anche labbra e volto, all’orticaria generalizzata per il corpo, all’asma e fino allo shock anafilattico.
I cosiddetti test di valutazione dell’intolleranza alimentare non hanno validità scientifica.
Le uniche modalità diagnostiche valide, purché effettuate da speciali- sti, sono il RAST per la valutazione dei livelli sierici di IgE specifiche per allergeni alimentari, il Prick con estratti allergenici alimentari ed il Prick-by-prick, che consiste nella valutazione di risposte cutanee (Prick test) ad allergeni alimentari dopo aver immerso la microlancia nell’alimento fresco.
Cos’è l’anafilassi? Ho avuto una reazione violenta mangiando noccioline e mi è stato detto che ho corso il rischio di sviluppare una crisi anafilattica.
Con questo termine derivato dal greco ana/jalaxis (“iperprotezione”) si intende una reazione allergica acuta in un soggetto già sensibilizzato agli antigeni o apteni di una sostanza, a seguito di nuova esposizione alla stessa sostanza, che può avvenire per inalazione, ingestione, inoculazione, contatto o iniezione dell’antigene.
La reazione viene scatenata dalla liberazione di istamina e di altre sostaze vasoattive (anafilotossine) per effetto dell’interazione allergene- IgE.
Le più frequenti cause di anafilassi sono rappresentate
dai farmaci (prevalentemente antibiotici)i ed antinfiammatori)
dai mezzi di contrasto (utilizzati in diverse procedure diagnostiche radiologiche),
dagli anestetici (generali e locali),
dal lattice
dagli alimenti e dagli additivi alimentari
dal veleno di insetti.
I sintomi si manifestano immediatamente (entro secondi o minuti) o fino a qualche ora di distanza dall’esposizione.
Tra i sintomi più frequenti ci sono: difficoltà respiratoria (dispnea sempre più intensa), asma, eritema diffuso, prurito, orticaria generalizzata, angioedema, lacrimazione, vomito, diarrea, ipotensione, lipotimia.
Nei casi più gravi, può verificarsi l’anafilassi generalizzata o shock anafilattico con un insieme di reazioni sistemiche che determinano collasso e perdita di coscienza fino al coma e ad esito fatale, se non si interviene con urgenza assoluta per preservare le funzioni vitali (respiratoria e cardiocircolatoria).