Incredibile a dirsi ma il sistema, oltre che essere rapidissimo, è persino economico! Secondo Fletcher infatti,un drone sarebbe in grado di piantare ben 10 semi al minuto; e usandone più di uno, stima di poter arrivare alla cifra incredibile di 36.000 potenziali alberi in un solo giorno!
2000 alberi ogni minuto nella Foresta Amazzonica vengono tagliati e se si considera che il 20% dell’ossigeno che respiriamo proviene proprio da questo polmone verde, è chiaro che stiamo con questa massiccia deforestazione andando in contro alla fine della vita sulla Terra
Lauren Fletcher è un ex ingegnere della NASA, e ha creato una startup, BioCarbon, per coronare un sogno: piantare (letteralmente) un miliardo di alberi all’anno con l’uso dei droni, e dice: “Stiamo andando a contrastare la deforestazione su scala industriale utilizzando riforestazione su scala industriale”.
Piantare un miliardo di alberi per rimediare per contrastare la deforestazione e far “respirare” il pianeta. E’ l’obiettivo di una serie di droni sviluppati in Gran Bretagna che rilasciano nel suolo semi incapsulati in un idrogel ricco di sostanze nutritive, in modo da permettere la crescita rapida delle piante.
Ecco perché BioCarbon Engeneering ha pensato di usare i droni per ripopolare le foreste. Inizialmente, i mini-mezzi telecomandati sorvoleranno le zone in urgente bisogno, per mapparne le condizioni e stabilire un piano d’attacco; successivamente, il drone ripartirà per piantare, ad un’altezza di 2-3 metri dal suolo, i semi necessariper ricoprire la zona disboscata con nuovo, rigoglioso verde.
E non sta sono solo cercando di creare piantagioni di alberi, ma ecosistemi completi: “Insieme con i semi di albero, forniamo semi di specie tra cui microrganismi e funghi per migliorare la qualità del suolo e garantire la sostenibilità a lungo termine dei nostri sforzi.”
Per il momento, il progetto di BioCarbon Engeneering, che collabora da anni con associazioni non profit e organi governativi per ripopolare le foreste distrutte dall’intervento dell’Uomo, è ancora in fase di startup, ma il suo ideatore stima di poter iniziare già ad operare con i suoi droni entro la fine dell’estate.
Se questo progetto partirà potremmo dire che il lato positivo del progresso sta emergendo per ricostruire il pianeta che ha distrutto. Il nuovo mondo ha inizio.