Punture insetti: Il vaccino per il veleno degli imenotteri è efficace nel proteggere il 97% degli allergici, ma ad oggi soltanto un paziente su 7 lo sceglie.

 

Con le loro punture vespe, api e calabroni possono causare reazioni allergiche.

Non si tratta del solo gonfiore e fastidio localizzato, ma di effetti ben più gravi che, nelle persone predisposte (3 ogni 100), possono andare dall’orticaria fino allo shock anafilattico. Ogni anno  in Italia muoiono dalle 8 alle 10 persone a seguito di punture di insetti (vespe, api e calabroni).

Il veleno degli insetti , infatti, non contiene solo sostanze tossiche come l’istamina e le proteasi, che causano il gonfiore localizzato, ma anche sostanze allergizzanti.

Esiste un test per individuare le persone allergiche e queste, se risultano positive, possono essere vaccinate con un’efficacia protettiva pari al 98%.

Le reazioni alle punture di insetti possono essere locali o generalizzate. «Le reazioni locali , vale a dire il gonfiore attorno alla sede della puntura, possono essere irritative oppure allergiche. Nel secondo caso, il coinvolgimento locale è importante, con edema della parte interessata di almeno 8-10 centimetri, spesso estesa a tutto l’arto se la puntura ha coinvolto, per esempio, la mano.

Le persone che hanno avuto una reazione di questa portata sono quelle che possono sottoporsi ai test specifici.

Le reazioni generalizzate, invece, solitamente insorgono entro mezz’ora, spesso pochi minuti, e vengono suddivise in quattro crescenti gradi di gravità.

  • Primo grado: orticaria generalizzata, prurito, malessere, ansia.
  • Secondo: i sintomi precedenti più almeno altri due tra angioedema, vertigini, nausea, vomito, diarrea, dolore all’addome.
  • Terzo grado: si aggiungono almeno due sintomi tra dispnea, secchezza delle fauci, disfagia, disartria, obnubilamento, angoscia con senso di morte imminente.
  • Quarto grado: tutti i sintomi precedenti più almeno due tra cianosi, ipotensione, collasso, perdita della coscienza, incontinenza sfinterica.

Da alcuni anni  con l’aumento della temperatura stiamo assistendo ad un fenomeno particolare. Molte specie , in particolare la vespa orientalis  originaria di Sud Est europeo  e presente soprattutto in Sicilia, sta risalendo la penisola perché trova un habitat proficuo.

Peraltro le temperature più elevate possono anche modificare il comportamento degli animali.

Così, nel nostro Paese si sta ad esempio registrando l’arrivo di vespe migranti, originarie della Cina o Paesi mediorientali ma che ora trovano anche in Italia l’ambiente giusto per proliferare. E pungere: ogni anno sono 5 milioni gli italiani punti da un’ape, vespa o calabrone e circa 400.000 i casi di reazione allergica o shock anafilattico da puntura di insetto.

I nidi di vespa si stanno ingrossando e possono diventare perenni anziché annuali . E nuove specie vengono portate pure attraverso il traffico di persone ed i viaggi: dalla Cina, in questo modo, è arrivata la Vespa velutina che si sta espandendo ed è già presente in Italia, in Piemonte e Liguria
Le nuove specie non sono più aggressive di quelle italiane, ma per il semplice fatto di essere nuove implicano un incremento dei rischi per gli allergici: la composizione del veleno, simile ma non identica, può farci trovare disarmati per la diagnosi e le terapie».

Gli imenotteri , avvertono gli allergologi, accrescono i rischi, perché con l’incremento delle popolazioni di insetti non soltanto aumenta la probabilità di essere punti, ma soprattutto cresce il pericolo di sensibilizzazione a nuove specie velenifere che potrebbero anche dare reazioni crociate con le autoctone.

La cura, affermano gli esperti, è però possibile, almeno nei confronti delle specie note, e passa da una terapia semplice come la vaccinazione: il vaccino per il veleno degli imenotteri è efficace nel proteggere il 97% degli allergici, ma ad oggi soltanto un paziente su 7 lo sceglie.

Non va dunque sottovalutato il fatto che sono almeno 400.000 gli allergici agli imenotteri che rischiano uno shock grave: per evitarlo, dovrebbero rivolgersi all’allergologo per una terapia desensibilizzante.
Recenti sentenze «hanno già obbligato alcune Asl a somministrare gratis il vaccino ai pazienti: è un salvavita, e dovremmo perciò garantirlo a tutti gli allergici agli insetti»
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