Zinco e vit.C. La loro azione sinergica fa dell’una il complemento dell’altro nella produzione di collagene ed indispensabili nella cura di acne e brufoli, ma anche dermatiti ed eczemi.
La vitamina C (altrimenti detta acido ascorbico) e lo zinco, un oligoelemento, svolgono un ruolo fondamentale nel funzionamento del nostro sistema immunitario. La loro azione sinergica fa dell’una il complemento dell’altro. Un apporto corretto di questi due nutrienti essenziali riduce il rischio, la durata e l’intensità delle malattie infettive.
La vitamina C e lo zinco contribuiscono in misura determinante al buon funzionamento del nostro sistema immunitario. Neutralizzano i radicali liberi e svolgono un ruolo importante nella crescita e nella maturazione delle cellule. Le eventuali carenze comportano un deterioramento della risposta immunitaria e delle difese dalle infezioni, nonché una cicatrizzazione difficile, per via dell’indebolimento delle strutture del collagene.
A cosa serve lo zinco nell’organismo
Grazie alla sua potente azione antiossidante, è utile acontrastare l’invecchiamento cellulare, proteggendo dall’azione deleteria dei radicali liberi. A livello dell’apparato cutaneo stimola la rigenerazione dell’epidermide e facilita la guarigione di ferite. E quindi indispensabile per la salute della pelle, tanto che può curare acne e brufoli, ma anche dermatiti ed eczemi. Insieme alla vitamina C, infatti, lo zinco è responsabile della produzione di collagene.
Lo zinco, inoltre, migliora la capacità visiva, favorendo soprattutto la visone crepuscolare. Favorisce l’assorbimento di alcune importanti vitamine, tra cui quelle del gruppo B e la vitamina A. Le principali funzioni dello zinco riguardano il corretto funzionamento del sistema immunitario (stimolando il corretto funzionamento del timo), soprattutto contro i virus influenzali e le infezioni batteriche. Ecco perché lo zinco è utile per curare sintomi da raffreddamento e affezioni alle vie respiratorie
Quali sono le conseguenze di una carenza
Il fabbisogno giornaliero di zinco varia in base all’età e al sesso. Negli uomini è di 11 mg, nelle donne 8 mg, mentre in gravidanza e durante l’allattamento sale fino a 11-14 mg; nei bambini e negli adolescenti il fabbisogno di zinco aumenta: 3-5 mg per bambini di 4-8 anni e 8 mg per 9-13 anni.
La mancanza di zinco nell’organismo può essere dovuta a patologie del fegato o malattie infettive croniche. Come anche in individui affetti da anemia falciforme. Anche la dieta vegetariana, carente di proteine vegetali e ricca di cereali, così come pure un’alimentazione monotona, possono determinare un deficit di zinco.
Un’alimentazione povera di zinco, inoltre, rende l’intestino più soggetto a infiammazioni, con ripercussioni anche a livello del sistema immunitario.
L’assunzione di diuretici e antidepressivi, inoltre, ne aumentano la secrezione. I sintomi legati alla carenza di zinco sono vari: poco appetito, riduzione del senso del gusto e dell’olfatto, sonnolenza, stanchezza, eruzioni cutanee, dermatiti, lenta cicatrizzazione delle ferite, perdita di capelli, alterazione sensoriale di vista e udito, indebolimento del sistema immunitario, aumento di infezioni, diarrea, disfunzioni degli organi sessuali (negli uomini diminuzione del numero di spermatozoi), problemi di fertilità, perdita di memoria e deficit intellettivi.
Oltre che provocare una carenza di vitamina A. Nei bambini, una carenza di zinco può dare problemi di crescita. Il deficit di zinco è indagabile attraverso specifici esami del sangue. Per risolverla è necessario assumere integratori alimentari di zinco, che vanno scelti e dosati attentamente in base a prescrizioni mediche. Si tratta di chelato di zinco più facilmente assorbibile dall’organismo.