Quando Facebook partecipa all’attivazione di processi patologici e contribuisce all’insorgenza e/o alla riacutizzazione di crisi asmatiche in soggetti iper-reattivi. Pubblicato su The Lancet (D’Amato G. et al)

Alexitimia vuol dire

Alexitimia vuol dire “mancanza di parole nell’esprimere le emozioni”; l’impasse corrisponde all’impossibilità dei pazienti di esprimere i loro problemi e i loro fantasmi.


I loro corpi diventano il solo mezzo per proiettare fuori dalla propria sfera psichica ciò che li tormenta; essi tendono a descrivere volentieri, e in modo stereotipato, ciò che sentono nel proprio corpo, ma restano strettamente legati a queste realtà e nascondono i sentimenti dietro questa facciata somatica.
La mancanza di fiducia e di speranza di questi malati e la sofferenza che ne deriva corrispondono al pensiero operativo descritto dalla scuola parigina di P. Marty e M. De M’Uzan: tutto il loro interesse sembra indirizzarsi alla sola realtà concreta e il loro esame sul piano psicoanalitico mostra una povertà di vita fantasmatica accanto all’incapacità di trovare parole appropriate per descrivere i propri sentimenti.
Questa prospettiva dà un senso nuovo al concetto di alexitimia, vista non più come fattore individuale ma legato ad una relazione emozionale, inoltre la presenza di tratti alexitimici rende particolarmente difficile qualsiasi relazione: con se stessi, con gli altri, ad ogni livello. L’alexitimico, privo dunque di quelle risonanze affettive nei confronti degli eventi della vita, è un soggetto a rischio il cui impatto con alcuni aspetti della nostra società sembra dare spazio a nuovi ed inesplorati percorsi psicopatologici; egli ha la tendenza a ricorrere all’azione per esprimere le emozioni ed evitare i contatti, può ricorrere ad accessi di collera, essere irritabile o avere crisi di pianto e non essere consapevole della portata emotiva.
La sua capacità di regolare le emozioni e gli stati fisiologici è molto precaria ed in presenza di stress tende a ricorrere a comportamenti inadeguati, come l’abuso di alcolici, farmaci, cibo o l’uso di droghe; molto spesso reagisce allo stress riversando sul corpo il disagio psicologico e le tensioni che non riesce a gestire dal punto di vista emotivo.

La difficoltà dell’alexitimico di regolare la propria tensione emotiva elaborandola in modo simbolico e cognitivo lo induce infatti ad avere abnormi ed intense reazioni di stress che lo espongono allo sviluppo di patologie organiche o ad avere ripercussioni negative sulla loro prognosi, come nel caso dell’asma.

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