L’eccesso di sale nell’alimentazione può essere causa dell’elevata mortalità per malattia cardiaca che si registra nel mondo.
Secondo i ricercatori dell’Harvard School of Public Health l’eccessiva assunzione di sodio con la dieta può aver determinato nell’anno 2015, 2,3 milioni di morti per malattie cardiovascolari nel mondo.
Nel convegno scientifico tenutosi a New Orleans sono state presentate ricerche effettuate nell’ambito “Epidemiologia e Prevenzione/Nutrizione e Attività Fisica” dell’American Heart Association.Com’è noto le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo ed uno dei maggiori contributi al loro sviluppo è dato dalla pressione arteriosa elevata. Quest’ultima, a sua volta, è strettamente influenzata dal consumo di sale.
Durante il Convegno sono state fornite per la prima volta informazioni (per età, sesso, regione e nazione) sull’introito di sale negli adulti dal 1990 al 2010, raccolte attraverso 247 indagini svolte in 50 Paesi del mondo. Le quantità medie di sodio ingerite ogni giorno variano da un massimo di 6.000 milligrammi (mg) nel Kazakistan ai 2.000 milligrammi (mg) in Kenya e Malawi.
Ma quali sono le quantità che si consiglia di non superare per non aumentare il rischio di malattia cardiovascolare?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di non superare i 2.000 mg al giorno; l’American Heart Association consiglia di seguire il limite più restrittivo di 1.5000 mg al giorno.
C’è un modo pratico per capire quanto sodio adoperiamo nella nostra alimentazione?
Può essere utile tenere presente che:
- ¼ di cucchiaino da tè di sale equivale a 600 mg di sodio
- ½ cucchiaino da tè di sale equivale a 1.200 mg di sodio
- ¾ di cucchiaino da tè di sale equivale a 1.800 mg di sodio
- 1 cucchiaino da tè di sale equivale a 2.300 mg di sodio
È necessario stare attenti con il sale anche per preparare i pasti per le persone con pressione normale e senza problemi cardiovascolari?
È senz’altro necessario salare di meno i cibi anche se destinati a persone senza problemi di salute: è una misura per mantenersi in salute. Basta pensarci!
Ecco gli alimenti dove ” si nasconde” il sale
I dati fanno riferimento ai prodotti alimentari preconfezionati alla fonte presenti in quattro diverse catene di supermercati che rappresentano quantitativamente un campione significativo dei prodotti globalmente in commercio
Pasta: 0,10 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Dal meno salato al più salato: un’indagine su circa 3000 etichette in un’ampia gamma di prodotti alimentari disponibili al consumo in Italia eseguita nel 2013-4 a cura del “Gruppo di Lavoro per la Riduzione del Consumo di Sale in Italia”.
La pasta contiene pochissimo sale: nella ricerca per ogni tipo di alimento sono stati presi in considerazione più marchi (6 nel caso della pasta) e sono stati indicati i valori minimi-medi e massimi di sale dichiarati
Marmellate: 0,15 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Creme spalmabili dolci: 0,25 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
L’indagine mette in evidenza, oltre all’elevato contenuto medio di sale della maggior parte delle categorie di alimenti, l’ampia variabilità all’interno di ciascuna categoria e quindi l’indubitabile vantaggio conseguibile dal consumatore attraverso una maggiore attenzione alle etichette. In questo caso il valore minimo è di 0.01 grammi su 10 marchi controllati
Burro: 0,60 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Panna: 0,78 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Legumi-cereali secchi: 0,80 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Succhi di frutta confezionati: 1,08 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Barrette di cereali: 1,25 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Snack dolci: 1,58 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Pane: 2,00 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Pasta fresca: 2,25 grammi e per 100 grammi di prodotto
Carne in scatola: 2,35 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Panetti croccanti-crostini: 2,50 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Cereali per la prima colazione: 2,50 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Wurstel: 2,75 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Formaggi spalmabili: 2,80 grammi per 100 grammi di prodotto
Pesce in scatola: 3,00 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Biscotti: 3,50 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Crackers: 3,43 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Fette biscottate: 3,65 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Sughi pronti: 4,00 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Tranci di pesce: 4,60 grammi per 100 grammi di prodotto (valore massimo)
Zuppe e brodi pronti: 6,50 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Salumi a fette: 6,50 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
La top five dei prodotti con più sale. Anche in questo caso però il consiglio è quello di leggere bene le etichette: su 38 marchi controllati alcuni avevano solo 1,50 grammi di sale (il valore minimo) contro i 6,50 grammi del valore massimo riscontrato.
Pasti pronti: 13,49 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Il valore minimo trovato su 102 marchi controllati è stato di soli 0,01 grammi.
Pizze surgelate: 15,50 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Il valore minimo trovato su 31 marchi controllati è stato di soli 0,04 grammi.
“The winner is…”
Impanature pronte: 24,25 grammi di sale per 100 grammi di prodotto (valore massimo).
Il valore minimo di trovato su 13 marchi controllati è stato di soli 3,85 grammi.