E’ una tecnica architettonica che risale all’antica Persia, l’attuale Iran, dove le temperature diurne raggiungono picchi di caldo torrido assai elevato nei mesi estivi. Le torri del vento erano, e sono tutt’oggi, una soluzione eccellente, praticamente perfetta, per raffrescare un edificio passivamente, cioè senza utilizzare in alcun modo l’energia elettrica.
Un sistema di climatizzazione naturale, che ancora oggi potrebbe risolvere la questione del controllo del microclima di un’abitazione senza ricorrere ad impianti succhia energia come i condizionatori o i meno efficaci ventilatori. Alcuni architetti attenti alle salvaguardia ambientale e consci della necessità di rivolgersi ad un’architettura che consideri il contesto in cui gli edifici vengono costruiti, minimizzando i disagi climatici ma sfruttandone le potenzialità, stanno ricominciando a guardare a questi sistemi antichi come modello ancora oggi insuperato.
La torre del vento è una sorta di grande camino, una torre appunto, suddivisa in sezioni verticali, che ‘spinge’ l’aria fresca (che entra di notte) verso l’interno dell’abitazione (a contatto con le pareti in muratura si raffresca e aumentando di densità scende verso il basso). A sua volta, la pressione dell’aria fresca spinge fuori l’aria calda che si è accumulata dentro l’edificio attraverso le finestre. Quando soffia il vento il processo si velocizza. In pratica l’aria fredda entra negli edifici per convezione, ed esiste un tipo di torre del vento che sfrutta anche l’evaporazione, più adatto a zone dove i venti soffiano poco. Si tratta in questo caso di edifici costruiti sopra canali d’acqua o condotti interrati, che mantengono una temperatura fresca tutto l’anno: l’aria entrante si raffresca per l’evaporazione assieme alla ventilazione. I muri della torre sono molto spessi, perché il loro potere di accumulo termico sia alto, di modo che la differenza di pressione tra interno ed esterno sia forte. Ovviamente l’altezza della torre dipende dal luogo in cui si trova.
Esempi moderni di torri del vento si trovano, oltre che in Iran naturalmente, presso lo stadio di Kensington Oval, Barbados e allo Zion National Park Visitor Centre dello Utah, ma se utilizzate su scala più ampia potrebbero diminuire sensibilmente la necessità energetica dei grandi edifici.
Fonte: La Stampa
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