Lo studio
Lo studio
I 105 fattori individuati e correlati all’attività lavorativa sono stati raggruppati nelle seguenti categorie:
• sintomi legati alla SM
• ambiente lavorativo
• attitudine personale al lavoro
• atteggiamento degli altri sul posto di lavoro
• considerazioni finanziarie e considerazioni personali
Il maggiore impatto negativo è risultato determinato da alcuni sintomi come fatica e debolezza, da una temperatura non adeguata dell’ambiente di lavoro e da aspetti legati all’attitudine personali, come ad esempio il sentirsi ansiosi, stressati, sopraffatti e non motivati.
Incidono negativamente anche una scarsa qualità della vita, la gravità di malattia e fattori demografici (vivere nel sud Italia o nelle isole, un minore livello di istruzione), che diminuiscono in modo significativo il mantenimento del lavoro.
Ma ci sono anche altri aspetti percepiti come rilevanti per il mantenimento del lavoro. Tra le disposizioni personali risulta favorevole avere un atteggiamento ottimistico, una buona motivazione e l’interesse nel lavoro, essere consapevoli delle proprie capacità, avere buone interazioni sociali e risorse emotive, godere di un buon supporto familiare e continuare a svolgere un ruolo definito all’interno della famiglia.
Per ciò che riguarda l’ambiente di lavoro sono risultati aspetti positivamente rilevanti la possibilità di lavorare stando seduti, la programmazione flessibile, la possibilità di riposi, un gruppo di lavoro stabile, una temperatura ambientale adeguata, il trasporto e parcheggi accessibili, la possibilità di organizzare il proprio ritmo lavorativo, l’area di lavoro comoda ed accessibile, insieme ad avere una malattia stabile.
Conclusioni
Questi risultati mostrano come le variabili che contribuiscono a creare barriere per le persone con SM che lavorano sono molteplici. Sono diversi anche gli attori che possono avere un ruolo importante nella gestione del lavoro per le persone con SM. Ci sono allora soluzioni ‘pratiche’ per migliorare l’inserimento e il mantenimento del lavoro? Secondo quanto risulta da questa ricerca è fondamentale migliorare la gestione della malattia.
È importante garantire un servizio di riabilitazione professionale per la valorizzazione delle capacità rimanenti e per la piena integrazione della persona con disabilità in ambito familiare, sociale e lavorativo. La combinazione di interventi riabilitativi e terapeutici, connesse a politiche sociali efficaci, possono migliorare la produttività lavorativa delle persone con SM.
In particolare, gli enti preposti alla tutela della salute e della qualità della vita dei lavoratori dovranno porre maggiore attenzione alle disposizioni e alle normative relative agli spazi di lavoro. Un esempio può essere il diritto al part-time – recentemente inserito nel Jobs Act anche grazie al contributo di AISM – come una di quelle misure concrete che possono aiutare le persone con SM nella gestione dell’attività lavorativa e contestualmente nella gestione della loro malattia. Non va dimenticato che le istituzioni dovrebbero aiutare il lavoratore anche in tutte quelle attività esterne all’attività occupazionale svolta, spesso a carico dalla famiglia.
Fonte: Ass. Slerosi multipla
- Indice
- 1. Introduzione
- 2. Lo studio
1 Comment
Xadrian
That’s a shrewd answer to a tricky qutsoien