Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) gli asmatici nel mondo sono circa 300 milioni.
Nonostante le recenti e approfondite conoscenze sull’asma bronchiale e sul suo trattamento e nonostante la disponibilità di nuovi farmaci, anche per le forme gravi, in Italia e nel mondo si registrano ancora decessi causati da questa patologia
Ogni anno inoltre si registrano circa 250.000 decessi riconducibili a questa patologia con una frequenza variabile a seconda dei vari paesi, eta e gruppi etnici. In Europa i tassi di mortalita sono diminuiti negli anni. Si e passati da 6287 decessi nel 1985 a 1164 nel 2012 (-80%) ma sono ancora troppi i decessi per asma nei vari paesi. Anche in Italia, secondo i dati Istat, negli ultimi anni i decessi per asma sono diminuiti, passando dai 1500 del 1995 ai 423 per anno del 2015. A essere spezzate sono
Perlo piu giovani vite che potrebbero essere salvate grazie a una corretta prevenzione e a un’adeguata terapia. Binomio che richiede un minimo di esperienza da parte dei medici curanti, nonche di quelli del 118, del Pronto Soccorso e delle Rianimazioni degli ospedali di tutti i livelli. Esperienza significa un corretta valutazione della gravita dell’ostruzione bronchiale e una adeguata terapia, soprattutto corticosteroidea ad alte dosi, per via endovenosa e con broncodilatatori beta2- stimolanti e teofillinici
Prof Gennaro D’Amato Pneumologo e Allergologo
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