Variazioni climatiche, inquinamento atmosferico urbano e patologia respiratoria

Variazioni climatiche , inquinamento atmosferico urbano e patologia respiratoria

Nel corso del congresso della European Respiratory Society svoltosi a Londra (con oltre ventimila specialisti pneumologi provenienti da tutto il mondo), il comitato scientifico ed in particolare il Prof Stephen Holgate hanno fortemente voluto una sessione che facesse il punto su “Variazioni climatiche , inquinamento atmosferico urbano e patologia respiratoria “ ed hanno affidato al Prof Gennaro D’Amato di Napoli l’organizzazione della sessione e la presentazione introduttiva su “Climate change, air pollution and allergic respiratory dieseases” che cerchiamo di sintetizzare in questa nota.
“E’ noto che le patologie respiratorie ostruttive, in particolare l’asma ad eziopatogenesi allergica ,ma anche non allergica, costituiscono il risultato di interazioni tra fattori genetici ed ambientali. Dal momento però che l’aumento di frequenza di queste patologie è avvenuto negli ultimi decenni, è molto verosimile che svolgano un ruolo fattori ambientali come, in particolare, allergeni ed inquinanti dell’atmosfera.
L’inquinamento gioca un ruolo importante non solo nell’età adulta ma anche in quella infantile, ed è stato anche osservato che l’esposizione continua agli agenti dell’inquinamento atmosferico urbano non solo facilità l’insorgenza e la riacutizzazione di sintomi asmatici e di equivalenti asmatici tussigeni, ma ritarda anche lo sviluppo fisiologico del polmone nell’età pediatrica. D’altra parte esiste un parallelismo tra incremento dell’inquinamento dell’atmosfera delle città ed aumento di prevalenza della patologia allergica respiratoria, soprattutto nei centri urbani con elevato traffico veicolare.
Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla funzione polmonare dipendono largamente dal tipo di inquinante in causa, dalla sua concentrazione ambientale, dalla durata dell’esposizione all’inquinante e dalla ventilazione totale delle persone esposte. Diversi studi hanno dimostrato inoltre che gli agenti dell’inquinamento, sia il materiale particolato (PM10, soprattutto polveri fini ed ultrafini) e sia gas (Ozono, NO2, SO2 ecc) hanno effetti proinfiammatori sulle vie aeree superiori ed inferiori e che l’esposizione ai componenti dell’inquinamento atmosferico incrementa la risposta delle vie aeree all’inalazione di allergeni in soggetti predisposti. Inoltre, nella maggior parte dei paesi industrializzati, le persone che vivono in zone urbane tendono ad essere più affette da malattie respiratorie ostruttive rispetto a quelle che vivono in zone rurali, proprio per gli effetti degli inquinanti .
Il massiccio aumento delle emissioni in atmosfera di agenti inquinanti prodotti negli ultimi decenni dal frenetico aumento dei trasporti a motore, dall’urbanizzazione crescente, dall’attività industriale e dalla deforestazione selvaggia, ha fatto sì che la qualità dell’aria che respiriamo diventasse un problema ambientale di primo ordine in ogni area del mondo . D’altra parte è ormai noto che la temperatura del globo è aumentata, inducendo variazioni climatiche di non poco conto (Climate change) , come appare evidente dal riscaldamento degli oceani, dallo scioglimento dei ghiacciai soprattutto nella regione artica e dall’innalzamento del livello del mare .
Inoltre, i cambiamenti climatici sono caratterizzati anche dall’aumento di intensità , frequenza e tipo di precipitazioni e dal succedersi di eventi estremi come le ondate di calore, la siccità, le inondazioni, i temporali e gli uragani. Ciò soprattutto per il crescere nell’atmosfera , per effetto prevalente delle attività umane, delle concentrazioni di gas serra , costituiti soprattutto da anidride carbonica (CO2), la cui concentrazione in atmosfera è molto aumentata negli ultimi anni. per l’uso notevole di combustibili fossili, oltre che per la distruzione di un incredibile patrimonio di verde indotto dalla deforestazione speculativa e da incendi.
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