Durante la stagione autunno-invernale-preprimaverile si tende a stare prevalentemente all’interno di abitazioni e così si viene a contatto più frequentemente con le popolazioni di acari nonché di altro tipo (forfore di animali a pelo) che si rinvengono soprattutto all’interno degli ambienti confinati.
Acari del genere Dermatophagoides e la polvere di casa
La polvere di casa è di composizione quanto mai eterogenea, essendo costituita da una mescolanza di sostanze organiche di origine sia animale che vegetale. Solo poco più di quarant’anni fa è stato dimostrato in modo incontrovertibile che gli allergeni della polvere sono costituiti da artropodi di piccole dimensioni (circa 200 micron) della classe degli Aracnidi, cioè gli acari del genere Dermatophagoides, e poi fu visto che erano soprattutto le loro particelle fecali (diametro compreso tra 10 e 40 micron) a veicolare allergeni.
Comunque anche le sensibilizzazioni da Dermatophagoides presentano delle riacutizzazioni stagionali, soprattutto autunno-invernali e primaverili, in coincidenza con i periodi di proliferazione maggiore di questi acari nel contesto dei climi temperati . Proprio questa periodicità indusse la scoperta di questi acari come agenti biologici viventi nel contesto della polvere di casa inerte.
Infatti Voorhorst chiese a Boezeman ed a Spieksma di evidenziare se nel contesto della polvere ci fosse qualcosa di biologicamente attivo che potesse essere responsabile di sensibilizzazioni allergiche con variazioni stagionali verosimilmente dipendenti dai cicli di crescita di questi agenti.
Le variazioni stagionali della sintomatologia apparvero proprio conseguenti alle variazioni della concentrazione di questi acari nella polvere per il loro ritmo biologico di sviluppo favorito da peculiari condizioni di temperatura e di umidità.
Che la polvere di casa fosse in grado di indurre sintomi clinici rinitici e/o asmatici a substrato verosimilmente allergico era noto da secoli ma, dopo vari tentativi di numerosi ricercatori, fu alla fine degli anni 60 che gli olandesi Voorhost, Boezeman e Spieksma identificarono i Dermatophagoides quali principali responsabili delle manifestazioni allergiche alle polveri di casa . “Acari della famiglia dei Pyroglyphidae, del genere Dermatophagoides, delle specie rispettivamente Pteronyssinus e Farinae, definiti acari maggiori per la loro notevole importanza in allergologia.
Trovano il loro habitat naturale nei materassi, cuscini, moquette, tendaggi e peluche; si nutrono soprattutto di forfora e di residui cutanei umani. Il loro maggiore sviluppo avviene a temperature non eccessivamente fredde (tra 15 e 30°C), in ambienti relativamente umidi (60-80 % di umidità relativa) e ad altitudini inferiori ai 1000-1500 metri. Il Dermatophagoides pteronyssinus si sviluppa specialmente nei mesi autunnali, mentre il Dermatophagoides farinae ha anche un picco di sviluppo primaverile.
Nel nostro paese i principali responsabili delle manifestazioni allergiche respiratorie polistagionali, in particolare dell’asma bronchiale infantile.
Sia la specie Dermatophagoides pteronyssinus che farinae appartengono alla famiglia Pyroglyphidae, che costituisce dal 70 al 90 % degli acari della polvere dei pavimenti ed oltre il 90% di quelli del materasso. Questi acari, con le loro feci ricche di allergeni, costituiscono nel nostro paese i principali responsabili delle manifestazioni allergiche respiratorie polistagionali, in particolare dell’asma bronchiale infantile.
Il maschio vive in media 60-80 giorni mentre la femmina 100-150 giorni e ciò purchè trovino adatte condizioni di sopravvivenza garantite, in maniera ottimale, da una temperatura tra i 15 ed i 30°C ed una umidità relativa tra il 60 e l’80%. I Dermatophagoides si sviluppano soprattutto nei materassi e nei cuscini, perché in essi trovano le condizioni ideali di sopravvivenza. Il calore del corpo umano innalza infatti la temperatura interna e l’umidità relativa del materasso. In esso c’è inoltre abbondanza di nutrimento, costituito principalmente dalla forfora, prodotta dall’uomo in una quantità variabile da 0,5 a 1g nelle 24 ore.
Pochi mg di forfora sono sufficienti a nutrire migliaia di acari per alcune settimane. Anche la forfora di animali domestici, come cani ed in particolare gatti, favorisce il proliferare dei Dermatophagoides. Al di sopra dei 1200 metri di altitudine gli acari difficilmente sopravvivono per la scarsa umidità. Nel periodo invernale l’accensione dei termosifoni e la conseguente riduzione dell’umidità relativa ambientale riducono la presenza di acari all’interno delle abitazioni ma, in assenza di bonifica ambientale, possono favorire la dispersione degli escrementi allergenici in polvere fine. Sono infatti proprio le particelle fecali degli acari il principale veicolo di allergeni e gli acari producono enormi quantità di escrementi.
Gli allergeni dei Dermatophagoides colpiscono soprattutto l’età infantile e giovanile.
E’ stato calcolato infatti che nell’arco della propria esistenza ogni acaro emette una quantità di feci pari a circa 200 volte il proprio peso e che per ogni acaro ci possono essere centinaia di particelle fecali attive.” Oltre ai Dermatophagoides altri acari appartenenti ad altre famiglie (Glyciphagidae, Acaridae, Labidophoridae ecc.) possono indurre l’insorgenza di manifestazioni allergiche, soprattutto respiratorie, anche se con una frequenza decisamente minore di quanto facciano quelli appartenenti alla famiglia dei Piroglifidi. Questi acari vengono definiti “minori” per indicare la loro presenza limitata e la loro scarsa importanza clinica rispetto ai “maggiori” Gli allergeni dei Dermatophagoides colpiscono soprattutto l’età infantile e giovanile.
Ciò si spiega con le abitudini di vita dei pazienti in età pediatrica che, vivendo prevalentemente in case o comunque all’interno di ambienti confinati (asili, scuole), son o esposti quotidianamente all’inalazione degli aeroallergeni di questi acari. Per quanto riguarda gli ambienti interni oltre ai provvedimenti relativi agli acari (federe innanzitutto) è importante fare arieggiare le stanze ed evitare il fumo di tabacco o di altro tipo ma anche profumi, dopobarba, deodoranti, ecc. che potrebbero riacutizzare e/ o incrementare la sintomatologia infiammatoria
La conoscenza del tipo di sensibilizzazione allergica e dei periodi critici di riacutizzazione della sintomatologia è fondamentale per un corretto adattamento della terapia .
Materassi e Federe La camera da letto deve essere frequentemente aereata ed arredata con mobili da pulire (con panno bagnato) con facilità evitando quelli imbottiti e preferendo quelli in legno o laminati. La biancheria da letto deve essere lavata una volta alla settimana a 60°C dal momento che gli acari non muoiono a temperature inferiori. Anche i coprimaterassi, i copricuscini e i copricoperte antiacari devono essere lavati ogni due mesi a 60°C (ciò per evitare che gli acari possano crescere anche su questi tessuti) E’ opportuno eliminare tappeti e moquette o lavarli frequentemente con generatore di vapore a 155°C Come materassi è opportuno evitare quelli di lana. Sono da preferire quelli in lattice, ma la cosa più importante è l’utilizzo di idonee coperture con tessuto a trama spessa, che non sia cioè attraversabile dalle feci degli acari che veicolano allergeni. Nelle pulizie domestiche occorre evitare la dispersione aerea degli allergeni (è consigliabile il prefiltro ad acqua
1 Comment
MyWorldSecur
Se il problema sono gli acari della polvere, niente tappeti, tappezzerie o peluches e, per le pulizie, niente scope e piumini: s invece a panni umidi e aspirapolveri con filtri idonei, sempre usando guanti e mascherina.