A casa cerchiamo comprensibilmente di sfuggire al freddo o al caldo eccessivi, ma un uso incongruo degli impianti di riscaldamento e condizionamento può nascondere insidie per la salute.
L’uso inadeguato di termosifoni o impianti di -aria-condizionata/ negli ambienti chiusi può favorire l’insorgenza di malattie da raffreddamento come mal di gola, tosse e riniti.
“Le basse temperature delle case di qualche decennio fa erano senz’altro deleterie, in quanto provocavano geloni, patologie acute delle vie respiratorie (dalle faringiti alle bronchiti) e spesso peggioravano le malattie croniche dell’apparato respiratorio (asma, enfisema) e cardiovascolare”
Oggi, però, si tende a surriscaldare gli ambienti in cui si trascorre gran parte della giornata, dalle abitazioni all’auto e agli uffici. “Sono da considerare a rischio freddo solo i malati cronici, gli anziani e i bambini, che necessitano di una temperatura interna più calda dei 18-19°C consigliati alla popolazione di adulti, sani e lavoratori”,
“Un aumento eccessivo del calore può favorire nel tempo un incremento del peso corporeo: maggiore è la temperatura e meno l’organismo è indotto a bruciare energia per riscaldarsi. Senza dimenticare poi che rinunciare alla salutare passeggiata post-prandiale, per via del clima freddo, comporta un’ulteriore diminuzione del consumo calorico”.
Ma il nemico più insidioso è il grado d’umidità non corretto
Il tasso di umidità e la qualità dell’aria presenti in casa sono fattori che influiscono sul comfort e la salute della famiglia. L’eccesso di umidità dovuto alla condensa, alla risalita capillare o alle infiltrazioni, aumenta la presenza degli acari, delle muffe e di altri parassiti. Una condizione questa che provoca gravi problemi di salute che colpiscono soprattutto i bambini e gli adolescenti che vivono in abitazioni malsane. “L’umidità avvia il deterioramento chimico o biologico dei materiali e peggiora la qualità dell’aria”
è importante umidificare le fonti di calore (termosifoni, stufe), sia in casa sia al lavoro, per contrastare la secchezza delle mucose delle vie respiratorie e l’insorgenza di mal di gola.
Il tasso di umidità corretto
L’umido non è altro che la quantità d’acqua presente nell’aria ad una data temperatura. Un livello troppo alto o troppo basso dell’umidità può influire negativamente sull’apparato respiratorio. All’interno della propria abitazione la temperatura dovrebbe attestarsi non inferiore ai 24° C con un tasso di umidità intorno al 40-60% nell’ipotesi di persone ferme a riposo. Ad ogni modo non è consigliabile scendere sotto il 20% di umidità perché l’aria diventerebbe troppo asciutta causando un’evaporazione eccessivamente intensa delle mucose bronchiali e quindi secchezza nelle vie respiratorie. La regola migliore rimane sempre quella di non esagerare con il deumidificatore e arieggiare i locali regolarmente creando correnti d’aria.
Anche gli sbalzi di temperatura eccessivi che possono essere provocati da condizionatori sono dannosi al nostro apparato respiratorio, perché provocano una diminuzione della vascolarizzazione delle mucose respiratorie e la conseguente paralisi delle ciglia che le rivestono, il cui movimento serve invece ad allontanare le infezioni.
Non vanno insomma criminalizzati riscaldamenti né impianti di aria condizionata, ma occorre correggerne l’uso. Per stare meglio e risparmiare energia.