Il Materiale Particolato (PM) atmosferico costituisce la componente maggiore dell’inquinamento urbano

PM:  In cosa consiste?

Il Materiale Particolato (PM) atmosferico che costituisce la componente maggiore dell’inquinamento urbano è una miscela di particelle solide e liquide con diversa origine, dimensioni e composizione.

La penetrazione nell’albero tracheobronchiale è legata alla granulometria e all’efficienza dei meccanismi di difesa delle vie respiratorie.
Il PM inalabile che può raggiungere le vie inferiori viene definito come PM10 e PM2.5 (particelle con diametro aerodinamico rispettivamente inferiore ai 10 e 2,5 micron).
Il parenchima polmonare umano trattiene il PM2.5 mentre le particelle di diametro superiore a 5 e inferiore a 10 raggiungono solo le vie aeree prossimali, venendo eliminate dalla clearance mucociliare, che è un meccanismo naturale di difesa, fondamentale per la salute delle vie respiratorie. L’aria inspirata attraverso il naso viene infatti riscaldata e “filtrata” dall’apparato mucociliare presente sulla superficie della mucosa nasale; le particelle contaminanti vengono intrappolate nello strato di muco che riveste l’epitelio e trasportate, grazie alla direzione del battito delle ciglia vibratili presenti sull’apice delle cellule mucose, verso il rinofaringe e poi deglutite. Questo meccanismo di difesa è presente solo se la mucosa delle vie aeree è normale e la sua alterazione predispone a infezioni acute e croniche dei seni nasali e paranasali e dell’intero apparato respiratorio.

Il PM costituisce il più serio problema dell’inquinamento atmosferico in molte città ed esso rappresenta la componente dell’inquinamento atmosferico più consistentemente associata con effetti avversi alla salute.

In molte aeree geografiche, infatti, l’inquinamento da polveriè risultato associato in maniera significativa con l’incremento della mortalità da malattie respiratorie e cardiovascolari, esacerbazioni di allergie, asma, bronchite cronica, infezioni del tratto respiratorio e ricoveri ospedalieri. L’OMS stima che l’inalazione del PM sia responsabile di 500.000 morti in eccesso ogni anno nel mondo.

Il particolato incombusto dei motori Diesel (Diesel exhaustParticulate=DEP) costituisce una quota notevole del PM atmosferico; fino al 90% nell’atmosfera delle più grandi città del mondo. Esso è caratterizzato da un nucleo carbonioso, in cui sono assorbiti 1800 differenti composti organici di alto peso molecolare. Il DEP esercita i suoi effetti per mezzo dei componenti chimici che esso contiene, in particolare idrocarburi poliaromatici (PAHs). L’esposizione acuta al DEP causa irritazione del naso e degli occhi, variazione della funzione polmonare, variazioni respiratorie, cefalea, senso di fatica e di nausea, mentre l’esposizione cronica si associa a tosse, espettorazione mucosa e deterioramento della funzione polmonare.
Studi sperimentali hanno dimostrato che il DEP provoca sintomi respiratori ed è in grado di modificare la risposta immune nell’uomo e in animali predisposti. Si ritiene infatti che il DEP eserciti un effetto adiuvante immunologico sulla sintesi di IgE nei soggetti atopici, influenzando la sensibilizzazione agli aeroallergeni e quindi causando un aggravamento della sintomatologia allergica.

1 Comment

  • Nelia
    Posted Agosto 4, 2018 5:11 am 0Likes

    A good many vallabues you’ve given me.

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