Gli errori più comuni di chi usufruisce di questo tipo di apparecchi
Gli errori più comuni di chi usufruisce di questo tipo di apparecchi
Gli errori più frequenti, rilevati nei pazienti che utilizzano questo tipo di apparecchi, comprendono la mancata coordinazione tra l’erogazione e l’inalazione e l’effettuazione di più erogazioni nel corso della stessa inalazione con rischio di sovradosaggio.
Sulla scorta di queste osservazioni, per cercare di ovviare a tali inconvenienti, più recentemente si è provveduto alla modifica delle molecole, rendendole più adatte alla modalità di erogazione del farmaco, con conseguente miglioramento della sua efficacia. In particolare sono stati realizzati composti erogabili in soluzione piuttosto che in sospensione.
Questi miglioramenti consentono una velocità di fuoriuscita dello spray più ridotta, con diminuzione della forza d’impatto nell’orofaringe e permettono al paziente una più facile coordinazione tra erogazione del farmaco e inalazione.
L’efficacia degli inalatori, cambia moltissimo se sono usati correttamente o no. La quantità di farmaco che arriva nei polmoni è radicalmente diversa se le manovre sono fatte correttamente.
Bambini ed anziani . Le maggiori difficoltà nell’uso corretto degli erogatori.
Per andare inoltre incontro alle esigenze dei pazienti nei primi anni di vita e degli anziani le cui particolari condizioni talvolta non consentono in alcun modo l’utilizzo degli spray, sono stati proposti i distanziatori, o camere di nebulizzazione, che permettono l’inalazione del farmaco anche senza la necessità di sincronismo tra l’erogazione e l’inspirazione.
All’interno di questi sistemi la velocità delle particelle emesse dal device viene notevolmente ridotta, con la conseguenza di una minor deposizione del farmaco in orofaringe e quindi minor frequenza di effetti avversi, come ad esempio la candidosi in caso di utilizzo di steroidi, o di effetti sistemici indotti dal rapido assorbimento di broncodilatatori β2-stimolanti attraverso la mucosa della bocca . Il distanziatore consente inoltre l’evaporazione del gas propellente al suo interno e rende possibile una maggiore penetrazione delle particelle aerosolizzate nelle vie aeree sottolaringee.