Consigli per la pratica corretta del vaccino antipolmonite.
Lo Streptococcus pneumoniae, o più semplicemente definito pneumococco, è un batterio trasmissibile per via aerea, che può provocare rinosinusiti , otiti e bronchiti ma anche forme gravi di polmoniti, di meningiti e di setticemia soprattutto in conseguenza di infezioni virali (i virus, in particolare quelli influenzali nonché il Coronavirus (SARS-COV-2) facilitano le sovrainfezioni batteriche , soprattutto polmoniti, da pneumococco).
Considerato la principale causa dei casi di polmonite di fine XIX secolo, lo pneumococco infetta più frequentemente i bambini, gli anziani e le persone che, o per una malattia cronica debilitante (in particolare all’apparato respiratorio come le patologie ostruttive croniche non ben controllate con la terapia farmacologica e/o biologica) o per via di qualche terapia farmacologica di lunga durata, presentano ridotte difese immunitarie. Lo pneumococco è un batterio gram positivo che si ritrova spesso in coppia a formare il cosiddetto diplococco (Diplococcus pneumoniae)
Attualmente, sono noti più di 90 ceppi (per l’esattezza sierotipi) di pneumococco. Lo pneumococco vive nel tratto respiratorio, nei seni paranasali e nelle cavità nasali dell’uomo; tuttavia, se le condizioni di salute sono ottimali, la sua presenza non è pericolosa per la salute dell’uomo e si stabilisce un equilibrio con l’ospite umano. A rendere lo pneumococco un pericolo per la salute dell’essere umano che lo ospita sono le difese immunitarie indebolite, ad esempio come quelle di un anziano o di un malato cronico o non ancora mature, come quelle di un bambini molto piccolo. PERCHE’ E A CHI SI RACCOMANDA DI PRATICARE IL VACCINO ANTIPNEUMOCOCCICO (antipolmonite)? Il vaccino anti pneumococco serve a creare, nel soggetto che lo riceve, un’immunizzazione contro lo pneumococco; in altre parole, ha lo scopo di proteggere il ricevente dalle infezioni da Streptococcus pneumoniae.
Il vaccino anti pneumococco è un vaccino non solo ad uso pediatrico; oltre che ai bambini , infatti, è indicato anche a: • Tutti gli adulti con immunodepressione da malattia cronica (es HIV, DIABETE, BPCO ed altre malattie polmonari croniche come asma ed enfisema, insufficienza renale, cardiopatie croniche, malattie del sangue o asplenia (rottura della milza che è stata asportata a conseguenza di un trauma o di altra patologia) ma anche obesità eccessiva. • Tutti gli adulti non vaccinati con un’immunodepressione da farmaci come ad esempio chemioterapici per la terapia antitumorale o immunosoppressori in caso di trapianti d’organo o altre patologie. • Gli anziani di età pari o superiore ai 65 anni. • Perché fare il Vaccino Anti Pneumococco?
In bambini, anziani e malati cronici, le infezioni da pneumococco possono determinare forme di polmonite e meningite ad alto tasso di mortalità; inoltre, sempre negli stessi soggetti, si possono associare o sono associate ad infezioni di vario tipo come ascessi cerebrali, otite media, rinosinusite acuta e/o cronica, osteomielite, artrite settica, pericardite, peritonite e setticemie a rischio anche di mortalità. Il vaccino anti pneumococco disponibile oggi protegge da circa il 90% dei sierotipi di pneumococco ritrovati più spesso nel sangue degli infetti, il che garantisce una riduzione significativa del rischio d’infezione Vaccino coniugato pneumococcico 13-valente
Il vaccino coniugato pneumococcico 13-valente è consigliato a
• Tutti i bambini (vaccino di routine per i bambini, •
• Programma di vaccinazione raccomandato per le età 0-6 anni)
• Tutti gli adulti ≥ 65 anni Inoltre il vaccino coniugato pneumococcico 13-valente è raccomandato anche per le persone di età compresa tra i 6 e i 64 anni con una delle seguenti condizioni ad alto rischio:
• Un impianto cocleare • Liquido cerebrospinale
• L’anemia falciforme o altre emoglobinopatie
• Asplenia congenita o acquisita Lo stato di immunocompromissione (p. es., l’immunodeficienza congenita, l’insufficienza renale cronica, la sindrome nefrosica, l’infezione da HIV, le leucemie, i linfomi, il cancro in generale, l’uso di immunosoppressori, il trapianto di organi solidi)