Come mai alcuni si ammalano in modo grave mentre altri sono paucisintomatici o anche asintomatici, tanto che a volte si evidenzia la loro positività solo con dei tamponi praticati occasionalmente?
In altri termini è possibile valutare se un soggetto affetto da Covid19 sarà asintomatico o paucisintomatico o sarà a rischio di sviluppare una polmonite grave? Dal momento in cui inizia l’infezione da SARS-COV-2 il sistema immunitario del soggetto affetto incomincia a combattere contro l’aggressione virale ma non è possibile prevedere se riuscirà ad avere la meglio fino alla guarigione, sviluppando immunità protettiva o se il virus riuscirà a vincere le difese dell’organismo inducendo la tempesta citochinica che porta alle polmoniti interstiziali ed alle tromboembolie polmonari con una patologia anche grave e talvolta addittura mortale.
Ciò dipende dalla interazione tra agente virale aggressore e difese immunitarie individuali e quindi da peculiarità anche genetiche del soggetto affetto. In breve il virus non avvisa se colpisce in modo “blando” rendendo il soggetto affetto asintomatico o paucisintomatico o se indurrà una pomonite grave. A tal fine è importante seguire l’evoluzione della malattia valutando i sintomi (tosse, dolore toracico, alerazioni del gusto e dell’olfatto ecc), la febbre e la saturazione di ossigeno nel sangue con il pulsossimetro digitale. Se la sintomatologia è lieve e la saturazione di ossigeno non scende al di sotto di 92-93 è possibile consigliare la terapia domiciliare e noi consigliamo (vedi protocollo accluso) di praticare l’eparina a basso peso molecolare ed il cortisonico (prednisone o desametasone) monitorando lo stato infiammatorio con prelievi ricorrenti delsangue e valutando velocità di eritrosedimentazione, proteina C reattiva ma soprattutto il d-dimero per adattare il dosaggio ed i tempi di somministrazione dell’eparina che è consigliabile per le sue capacità di antagonizzare l’attività del virus sugli endoteli vascolari soprattutto del microircolo e sulla formazione di trombi.Quindi accanto a soggetti con sintomi evidenti ce ne sono altri che non sviluppano sintomi, i cosiddetti asintomatici che però hanno il virus nel naso e nelle vie aeree senza che questo induca l’insorgenza di sintomatologia.
Talvolta gli asintomatici vengono scoperti solo perché in corso di una indagine occasionale o di screening nel luogo di lavoro, si effettuano tamponi molecolari o antigenici che evidenziano la positività. In genere in questi soggetti non si attua terapia ma è importante l’isolamento perché possono infettare dal momento che con le goccioline emesse parlando o starnutendo o tossendo possono emettere e diffondere il virus.
Ciò significa che anche a casa queste persone devo essere distanziate dagli altri membri della famiglia, anche bambini perché possono essere veicolo di infezione creando dei focolai di Covid19 familiari o anche extrafamiliari. La Negativizzazione dei tamponi in chi è stato affetto da Covid19 equivale a guarigione? Chi è stato affetto da Covid19 sviluppa immunità verso il virus SARS-Cov-2?Per quanto tempo dura l’immunità antivirale. Nel postCovid è opportuno seguire i pazienti con negativizzazione perché molti di loro presentano interessamento polmonare in genere da interstiziopatia che richiede molta ginnastica respiratoria oltre ad adeguata terapia farmacologica.
E’ importante anche praticare analisi di laboratorio con la valutazione, tra gli altri indici infiammatori, del d-dimero per orientarsi sulla eventuale continuazione della terapia eparinica. E’ opportuno anche valutare sul sangue la presenza di anticorpi IgG ed IgM anti SARS-Cov-2 per avere un indizio di protezione anticorpale antivirus .Diversi studi hanno dimostrato negli ultimi mesi, inoltre, che gli anticorpi possono durare tra i 3-6 e talvolta anche 8 mesi in una persona, dopodiché è possibile che inizino a diminuire.
Esiste però, oltre all’immunità umorale, evidenziabile con la suddetta titolazione anticorpale, anche quella cellulare che coinvolge cellule della difesa immunitaria che hanno azione protettiva antivirale.
Queste difese cellulari richiedono studi molto impegnativi fattibili solo in laboratori di ricerca molto sofisticati. Comunque diversi studi hanno dimostrato che i casi più gravi di uomini e donne positivi al Covid hanno maggiori probabilità di sviluppare anticorpi più , energici, più forti cioè e di lunga durata mentre nei pazienti asintomatici e paucisintomatici è stato osservato che la conta degli anticorpi tende a diminuire prima nel tempo rispetto ai pazienti quelli che hanno presentato sintomi più gravi
Chi è stato affetto da Covid 19 può praticare la vaccinazione antiCovid?
Certamente può praticarla ma l’orientamento è per non avere fretta, visto che la protezione dura appunto dai 3 ai 6-8 mesi. Per chi ha fretta si consiglia comunque di attendere almeno un mese o più prima di praticare la prima dose della vaccinazione antiCovid. Chi si è vaccinato e quindi si è immunizzato può fare a meno della mascherina? Assolutamente no. La vaccinazione infatti protegge dall’aggressività del virus nell’indurre patologia polmonare ma non elimina la possibilità che il virus possa di nuovo infettare le vie aeree del soggetto vaccinato che quindi potrebbe infettare altri anche se non avrà lui sintomi di malattia.