Il Medico

 

Il Medico

La “professione”del medico  (in realtà è davvero una missione) più bella del mondo è quella del medico che visita i pazienti, cercando di fare corrette diagnosi e di farli stare bene utilizzando solo farmaci essenziali

E’ davvero bello vedere dei giovani medici con il fonendoscopio. Il più caro augurio che mi sento di fare loro è di non lasciarlo MAI e di usarlo SEMPRE con competenza. Un medico che non visita i pazienti, che non fa del suo meglio per cercare di fare stare bene un ammalato e che non è in grado di differenziare una polmonite da una pleurite, NON è un medico, ma è altra cosa.

Sarà magari un burocrate o un affarista della medicina, ma non certo un medico che ha condiviso in pieno il giuramento di Ippocrate.

Se poi lucra sulle malattie, scrivendo di farmaci per abilità “intrinseca” nello scrivere, sarà un abile manipolatore ma non certo un medico. Il medico è chi sta bene perchè trae soddisfazione dall’impegno nel tentare di fare stare bene chi soffre, auscultando il torace e differenziando i rumori respiratori, essendo in grado di differenziare se sono di tipo “ostruttivo” o di pertinenza da focolai broncopolmonitici, frequenti purtroppo in corso di epidemia influenzale con complicazioni broncopolmonari.

Il medico giustamente si preoccupa se qualche suo paziente non risponde al meglio alle terapie e cerca di pensare, a volte anche dormendo poco, a come ottimizzare le cure in un’ottica di guarigione o almeno di miglioramento della sintomatologia.

Auguro ai giovani medici di essere sempre sereni nel loro impegno, senza covare MAI gelosia o invidia per altri colleghi.

L’invidia, che talvolta si acquieta purtroppo soltanto nella tomba, è un male terribile che cova nell’animo dei mediocri e deteriora la loro vita, favorendo l’insorgenza di patologie gastro-intestinali e cardiocircolatorie che possono esplodere.

E’ saggio invece cercare sempre con serenità di impegnarsi al meglio per raggiungere una corretta diagnosi ed attuare una terapia ottimale, collaborando con i colleghi e non ponendosi, come talvolta succede ai meno saggi, in una posizione critica nei riguardi di tutto e di tutti.

E’ solo con il confronto aperto e sincero con gli altri che si ottengono i risultati migliori e si vive sereni, non dimenticando che anche il medico può sbagliare e può stancarsi nei lunghi impegni, perchè è anch’egli un uomo che ha necessità di distrarsi ,concedendosi ogni tanto una vacanza, ascoltando musica, andando al teatro o vedendo film, coltivando amicizie e ricordandosi che esiste una famiglia che offre amore ma ne chiede anche, almeno un pochino.

Questo è l’augurio che ho sempre fatto e che mi sento di fare ora ancora di più, ai giovani medici , di poter essere sereni anche nelle giornate di “bufera”. Mi sento di fare questo augurio a maggior ragione ora che sono trascorsi per me “diversi” anni di impegno non indifferente in quella che ho sempre considerato e che tuttora considero come la “professione” più bella del mondo, che mi affascina sempre e per la quale mi sento in grado di impegnarmi non poco ancora .

Gennaro D’Amato

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