Introduzione
Not Allergol 2016; vol. 35: n. 1: 30-34. a cura di Fabrizio Ottoboni
- Caro Gennaro, complimenti per l’imponente lavoro che hai fatto per la WAO Meteorological conditions, climate change, new emerging factors, and asthma and related allergic disorders. A statement of the World Allergy Organization>
Come sei riuscito ad organizzare e coordinare così tanti gruppi di lavoro?
E’ stato davvero molto impegnativo coordinare 48 esperti di tutto il mondo, suddivisi come autori dei 14 capitoli dello “statement WAO”, un documento completo su argomenti molto importanti relativi all’interazione tra ambiente e malattie allergiche. In particolare, come avviene sempre in questo tipo di collaborazione, c’è chi è più attivo in tutto e chiede in continuazione delucidazioni sui tempi di consegna del manoscritto e c’è chi è meno attivo e va periodicamente sollecitato. Alcuni completano lo scritto prima di altri e chiedono a che punto è la submission per la stampa, mentre altri chiedono di spostare la deadline perché non riescono a completare il lavoro nei tempi previsti. In ogni caso, con l’aiuto della segreteria redazionale della WAO e dell’editor del WAO Journal Alessandro Fiocchi, siamo riusciti a completare il lavoro che, una volta pubblicato, grazie anche a biomed che consente di scaricarlo “free of charge”, si è portato subito molto in alto nelle classifiche di citazione ed è tuttora ai vertici nel contesto dei vari argomenti trattati (e dei quali abbiamo parlato nel tuo bel servizio sul volume 33, n1 2015 del Notiziario).
La situazione è davvero così grave?
Per inquinamento atmosferico e variazioni climatiche non c’è da stare allegri, ma io sono un inguaribile ottimista. Ovviamente a livello planetario le decisioni spettano ai governi, e non tutti, come ad esempio Cina ed India, sono disposti a ridurre le emissioni di inquinanti. I risultati della recente conferenza sul clima di Parigi sono però un pochino incoraggianti. Quello che è importante però è non mollare mai con il nostro impegno, individuale o nel contesto di società scientifiche nello stimolare politici ed amministratori, nell’ottimizzare il trasporto pubblico nonché nel controllare ed incrementare le aree verdi nelle città.
- Indice
- 1. Introduzione
- 2. Come hai pensato alla possibilità che i temporali potessero essere un fattore di aggravamento dell’allergia stagionale da pollini e quando hai cominciato ad occuparti di <thunderstorm asthma>?
- 3. Ma gli eventi epidemici non sono per fortuna frequenti. Quale è l’interesse clinico per eventi del genere?
- 4. Nella tua “lunga” carriera in allergologia ed in pneumologia però non c’è solo la thunderstorm asthma come osservazione clinica ma ce ne sono anche altre.
- 5. Ultimamente hai scritto molte cose non di medicina. Vuoi parlarne?
- 6. Quale messaggio vuoi inviare ai Lettori del Notiziario Allergologico?