Dalla Pubblicazione di Gennaro D’Amato e collaboratori sul Journal of World Allergy Organization (WAO J ) avente per titolo: “Meteorological factors, climate change, air pollution and asthma”.
Nel contesto delle patologie più frequentemente in causa tra quelle favorite dall’inquinamento atmosferico e dalle variazioni climatiche ci sono quelle allergiche respiratorie , che costituiscono il risultato di interazioni tra fattori genetici ed ambientali.
Dal momento però che l’aumento di prevalenza di queste allergopatie è avvenuto nel giro degli ultimi tre decenni , non è ipotizzabile l’intervento di variazioni genetiche, mentre è più verosimile l’intervento di fattori ambientali.
Tra questi l’inquinamento atmosferico svolge un ruolo importante non solo nell’età adulta ma anche in quella infantile e d’altra parte esiste un parallelismo tra aumento dell’inquinamento atmosferico delle città ed aumento di prevalenza della patologia allergica respiratoria soprattutto nei centri urbani.
Gauderman e colleghi hanno osservato che vivere nei pressi di autostrade in California ritarda lo sviluppo fisiologico del polmone nell’età pediatrica .
Oltre all’asma ed alle allergopatie respiratorie ci sono sempre più dati che mostrano un effetto dell’inquinamento atmosferico sulle malattie respiratorie croniche quali, in particolare, la broncopneumopatia cronica ostruttiva ma anche cancro polmonare.
Esiste un parallelismo tra aumento dell’inquinamento atmosferico delle città ed aumento di prevalenza della patologia allergica respiratoria, soprattutto nei centri urbani.
Per quanto riguarda le allergopatie è stato osservato che l’inalazione di inquinanti ambientali ha effetti proinfiammatori sulla funzione respiratoria e che l’esposizione ai componenti dell’inquinamento incrementa la risposta infiammatoria delle vie aeree all’inalazione di allergeni in soggetti predisposti. Inoltre le persone che vivono in zone urbane tendono ad essere più affette da malattie respiratorie rispetto a quelle che vivono in zone rurali.
La risposta individuale agli agenti dell’inquinamento atmosferico dipende dalla sorgente degli agenti inquinanti e dai componenti dell’inquinamento stesso, così come dagli eventi climatici. C’è inoltre evidenza che il vivere vicino a strade con alto livello di traffico automobilistico si associ a patologie respiratorie.
Il traffico automobilistico, con le sue emissioni gassose e materiale particolato (polveri inalabili), costituisce infatti il maggior contributo all’inquinamento atmosferico nella maggior parte delle città .
I più abbondanti inquinanti atmosferici nelle aeree urbane con elevati livelli di traffico veicolare sono le polveri respirabili con un diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3).
Gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla funzione polmonare dipendono largamente dal tipo di inquinante in causa, dalla sua concentrazione ambientale, dalla durata dell’esposizione all’inquinante e dalla ventilazione totale delle persone esposte.
Gli aeroallergeni come quelli liberati dai granuli pollinici e dalle spore fungine inducono ostruzione bronchiale in soggetti con sensibilizzazione allergica a questi antigeni ed i pollini allergenici vengono ampiamente usati per studiare le interazioni tra l’inquinamento atmosferico e le allergopatie respiratorie IgE-mediate.