Il 60 per cento dei genitori non sa che esiste la nuova vaccinazione per la meningite. È quanto emerge da un’indagine del Censis che fotografa le conoscenze delle famiglie del Lazio sulla pericolosa infezione batterica, i sintomi, le conseguenze e la prevenzione. Ci sono ancora molte incertezze
Le informazioni sui vaccini sono ancora scarse. Il 60 per cento dei genitori non sa che esiste e che è disponibile per i loro bambini il nuovo vaccino per il meningococco B.( meningite) Mentre il 6 per cento è all’oscuro dell’esistenza di qualunque vaccino, convinto che non ci sia alcuna forma di prevenzione. Si tratta di una piccola minoranza che fa comunque riflettere sull’efficacia delle campagne informative istituzionali (il 95% sente l’esigenza di migliorale), ma soprattutto sulla capacità comunicativa dei pediatri. Sì perché la principale fonte di informazione per il meningococco è il pediatra (42%), ma il 26 per cento ha dichiarato di non aver mai ricevuto informazioni su tutte le vaccinazioni disponibili contro il meningococco.
L’approccio culturale nei confronti della vaccinazione è articolato. Infatti, il 34 per cento dei genitori pensa che siano utili e sicure, il 33 per cento è favorevole solo a quelle obbligatorie e gratuite, il 25 per cento decide di volta in volta e il 6 per cento si dice contrario giudicandole rischiose.
Oltre a sapere delle sua esistenza, la maggior parte delle famiglie sa anche che la malattia non va sottovalutata: il 64 per cento la considera molto grave e il 34 per cento la ritiene abbastanza grave. Ammette di averne paura il 48 per cento degli intervistati: per lo più (39%) si temono gli esiti letali, ma anche la difficoltà di distinguerne i sintomi (34%) e i gravi danni che può causare (29%).
Tra coloro che hanno dichiarato di conoscere la malattia (87%), non ci sono incertezze sugli organi colpiti: il 92 per cento sa che le parti interessate sono cervello e midollo spinale.
Meno note, invece, sono le modalità di trasmissione: il 70 per cento sa che la patologia si trasmette per via respiratoria, il 29 per cento è a conoscenza del fatto che si può anche contrarre attraverso il contatto con oggetti contaminati.
C’è poi una percentuale di genitori che ha informazioni completamente sbagliate: il 16 per cento pensa erroneamente che la meningite possa essere trasmessa anche attraverso trasfusioni di sangue o il contatto con aghi e siringhe infette.
Alla domanda “quali sono i soggetti più a rischio”, il 67 per cento risponde correttamente affermando che si tratta dei bambini fino a cinque anni. Solo il 6 per cento sa però che gli adolescenti tra i 15 e i 25 anni non sono affatto fuori dal pericolo.