ARIA FREDDA e PATOLOGIA RESPIRATORIA
L’aria fredda inalata come tale direttamente per via orale può indurre l’insorgenza di infiammazione delle vie aeree, facilitando anche l’insorgenza di infezioni (polmoni COLD WEATHER and RESPIRATORY HEALTH ti) riducendo le difese immunitarie broncopolmonari.
Quando fa freddo occorre coprirsi per bene, evitando di respirare a bocca aperta ed utilizzando molto il naso (curandolo se è ostruito). Chi soffre di asma può anche sciare (diversi sciatori, soprattutto di fondo, hanno una storia di asma) ma evitando appunto di inalare aria fredda.
Un grande problema è l’abuso di aria condizionata a livelli assurdi, al di sotto di 24-25 gradi.
Chi l’usa in auto o a casa a livelli di 20-22 gradi rischia molto di beccarsi una polmonite oltre che una riacutizzazione di asma, tosse e bronchiti anche importanti. Stiamo scrivendo un documento su questo argomento per una organizzazione importante internazionale come la World Allergy Organization per diffondere questi argomenti in tutto il mondo scientifico (e non solo) internazionale.
Prof. Gennaro D’Amato, University Professor of Respiratory Medicine. Chairman committee on “Climate Change, Biodiversity and Allergy, World Allergy Organization. gdamatomail@gmail.com