Cosa è importante sapere a proposito del vaccino.

Introduzione

I social network hanno molti risvolti positivi ma alcuni anche negativi: ad esempio il veicolare la proliferazione di “movimenti” e gruppi di persone assurdamente contrari ai vaccini che si utilizzano per la prevenzione delle malattie infettive – inclusi quelli obbligatori – nonostante l’evidenza scientifica abbia dimostrato ormai da anni che i vaccini hanno salvato e continuano a salvare la vita di bimbi e adulti.

Senza volere andare a ritroso fino agli studi di Louis Pasteur con la vaccinazione anticarbonchiosa, basti pensare a cosa fosse la poliomelite prima dei vaccini di Salk e Sabin.

In Italia muoiono in media 1.500 persone al giorno.

Mettendo da parte i deceduti per incidenti, a volarsene in cielo sono soprattutto anziani con patologie cardio-vascolari, respiratorie e metaboliche e tra questi è senz’altro possibile che vi sia chi muore d’influenza (associata e aggravata, appunto, da altre patologie) pur avendo praticato il vaccino antinfluenzale.

Ciò nondimeno, molti ricorderanno come una campagna di stampa dell’autunno del 2014, contraria ai vaccini antiinfluenzali, presentasse la morte di cinque o sei anziani vaccinati come un argomento a sostegno della propria tesi “negazionista”, inducendo nel grande pubblico molto timore sui possibili effetti collaterali proprio del vaccino.

Come immediata conseguenza, quell’anno molti anziani non si sono vaccinati contro l’influenza; il che a sua volta ha condotto a un aumento sensibile, durante l’inverno, di anziani colpiti da polmonite, e decessi per complicazioni respiratorie da virus influenzale.

La psicosi indotta da quella campagna anti-vaccino, in altri termini, ha comportato un numero di pazienti colpiti da influenza e polmoniti tale da superare addirittura le cifre del 2009, anno in cui il virus H1N1 aveva colpito incisivamente la popolazione, e indotto numerosi decessi. Proprio la mancata vaccinazione, quindi, e non la notevole frequenza di patologia influenzale, è stata la prima alleata di quel virus ad alto indice di morbilità e mortalità.

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