“Come usare bene l’aria condizionata”. Consigli del Prof.D’Amato (Articolo Corriere della Sera, 17 giugno 2018)

ARIA CONDIZIONATA  e PATOLOGIA RESPIRATORIA

L’aria condizionata  inalata come tale direttamente per via orale può indurre l’insorgenza di infiammazione delle vie aeree, facilitando anche l’insorgenza di infezioni (polmoni COLD WEATHER and RESPIRATORY HEALTH ti) riducendo le difese immunitarie broncopolmonari.

Quando fa freddo occorre coprirsi per bene, evitando di respirare a bocca aperta ed utilizzando molto il naso (curandolo se è ostruito).

Chi soffre di asma può anche sciare (diversi sciatori, soprattutto di fondo, hanno una storia di asma) ma evitando appunto di inalare aria fredda.

Un grande problema è l’abuso di aria condizionata a livelli assurdi, al di sotto di 24-25 gradi. Chi l’usa in auto o a casa a livelli di 20-22 gradi rischia molto di beccarsi una polmonite oltre che una riacutizzazione di asma, tosse e bronchiti anche importanti.

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Consigli suggeriti dal Prof. Gennaro D’Amato

L’aria condizionata non è dannosa, se usata nel modo giusto e mai al di sotto di 24-25 °C, soprattutto perché riduce l’umidità, principale causa di disagi». Lo dice Gennaro D’Amato, pneumologo napoletano, , ce da qualche  anno  tiene   lezioni sulle variazioni climatiche e le patologie respiratorie, e anche sulle fastidiose sindromi da raffreddamento collegate all’abuso degli impianti di ventilazione. L’esperto spiega cinque regole d’oro.

1) La prima: «Innanzitutto, il flusso d’aria condizionata non deve essere troppo freddo»

, spiega D’Amato. «È importante non regolare il termostato su livelli molto bassi, affinché il divario tra temperatura esterna e interna non sia eccessiva: indicativamente, massimo cinque-sei gradi in meno, evitando di scendere al di sotto dei 24-25 °C».
Gli sbalzi sono pericolosi: il freddo eccessivo danneggia il sistema naturale di difesa delle vie respiratorie, provocandone l’infiammazione e l’insorgenza di patologie come bronchite, raffreddore, mal di gola, ma anche emicrania, torcicollo, dolori articolari e muscolari.

2) Per evitare malanni, meglio orientare i bocchettoni dell’aria condizionata  verso l’alto

e spegnere l’apparecchio nella notte o comunque ridurre in quelle ore al minimo l’erogazione.

3) «Particolare cura va riservata ad anziani e bambini

e, se si è sudati, è opportuno asciugarsi prima, evitando di abbassare troppo rapidamente la temperatura corporea».

4) Attenzione ai filtri!

«Una pulizia non regolare degli impianti può causare disturbi anche seri, in quanto lì si possono annidare microrganismi patogeni (batteri, miceti, termoactinomiceti eccetera)». D’Amato aggiunge: «Potrebbe essere presente anche nei condizionatori la legionella pneumophila, il bacillo che provoca la polmonite con febbre, tosse e sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), una malattia che, se non correttamente diagnosticata e curata con antibiotici differenti, dalla penicillina alle cefalosporine, può aggravarsi fino a portare alla morte». Inoltre, se non sono integri, i filtri vanno sostituiti. «Anche in hotel d’estate (soprattutto nei centri termali) sarebbe opportuno accertarsi che queste norme igieniche vengano seguite».

5) Se si sa di correre rischi di aria gelida in taluni negozi o comunque luoghi chiusi

è opportuno portare in borsa una sciarpetta o una maglietta da indossare all’interno. Purtroppo alcune persone sciocche, pur senza essere mai stati al polo nord o al polo sud, si sentono pinguini o orsi bianchi ed hanno deciso, sparando aria condizionata fortissima, di farsi del male e di fare del male a chi entra nei loro ambienti.
Gennaro D’Amato, University Professor of Respiratory Medicine. Chairman committee on “Climate Change, Biodiversity and Allergy, World Allergy Organization

1 Comment

  • Sunshine
    Posted Agosto 4, 2018 12:37 am 0Likes

    Thank you so much for this areiclt, it saved me time!

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